Il mondo sta cambiando e il commercio in modo particolare. Dunque, in un periodo congiunturale non semplice per i commercianti, è sempre più importante adeguarsi ai cambiamenti.
Con questa premessa, la storica boutique DLR di Cesenatico ha deciso di proporre alla sua clientela qualcosa di nuovo. Anzi… di “vecchio”, visto che la novità riguarda proprio il vintage.
E così, da fine ottobre, nelle eleganti vetrine di viale Roma – in omaggio ad una scelta chic ma “sostenibile” – è stato creato un corner “Second Hand”, ovvero un angolo dedicato ai prodotti usati delle grandi maison della moda.
Dalle borse Luis Vuitton, Dior, Fendi alle scarpe Saint Laurent e Prada, dalle cinture Gucci ai vestiti Miu Miu e tanti altri, dopo 27 anni di attività, DLR ha deciso di puntare su un nuovo segmento di mercato: “Comprare e vendere articoli di seconda mano in un negozio – spiega la titolare Lorena Zavalloni – offre maggiori garanzie alla clientela perché si ha la certezza di acquistare, in primis, un articolo autentico, si evitano poi tutti i problemi legati alle spedizioni o ai pagamenti online e, infine, si toccano i capi con mano. Noi ritiriamo, con la formula del ‘conto vendita’, solo articoli selezionati e in ottime condizioni”. E, a giudicare dalle risposte della clientela, l’idea sta piacendo moltissimo. Ormai crollata, infatti, la barriera culturale della diffidenza per l’oggetto usato, quello della cosiddetta “moda circolare” è ormai un filone in vertiginosa espansione in tutto il mondo sia per la sua valenza etica sia per l’opportunità di garantirsi prodotti di fascia alta a condizioni economiche vantaggiose.
Al grido di “Ridurre, Riusare e Riciclare” questo nuovo modello di produzione e consumo ha, infatti, come obiettivo quello di orientare i comportamenti verso un sistema economico più virtuoso. E il mercato, soprattutto dopo l’emergenza Covid-19, ha risposto con grande entusiasmo, tanto che oggi il termine vintage è sempre più frequentemente sinonimo di “coolness” se non addirittura di nuovo lusso: “L’economia in crisi – prosegue Lorena – ha agevolato l’incontro tra l’offerta (in questo caso di venditori propensi a liberarsi di capi ed accessori non utilizzati) e la domanda (rappresentata da acquirenti a caccia di pezzi unici e ad un prezzo ridotto). Ma la nostra scelta obbedisce anche ai principi universali della sostenibilità. Del resto, il coronavirus e il lockdown hanno riacceso prepotentemente i riflettori su questioni valoriali e così concetti come ‘coscienza ambientale’ e ‘responsabilità sociale’ sono diventati familiari e anche attrattivi”.
Per tutte queste ragioni l’economia del “Second hand” – lontana anni luce dagli impolverati mercatini delle pulci – è diventata chic: “Con dati in grande crescita e brand che iniziano a cavalcare l’onda – confermano da DLR – quello del vintage è attualmente il segmento più dinamico della moda, un vero e proprio trend, amato dalle celebrity sui Red Carpet come dai giovani sui social. Quello che una volta era qualcosa di cui vergognarsi, è diventato motivo di vanto. Lo shopping di seconda mano è stato sdoganato ed oggi possedere una borsa o un abito usato è diventato trendy. Non a caso, tra i miei acquirenti ci sono tante donne super attente alla moda e alle tendenza, che pur potendosi permettere una borsa firmata nuova, preferiscono orientarsi verso il mercato dell’usato così come fanno le grandi star del jet-set internazionale”. Come un’icona di stile del calibro di Bella Hadid, in abito vintage Gucci by Tom Ford a Cannes 2022 o come Dua Lipa, in Versace 1992 ai Grammy’s di quest’anno. Seguite dall’intera famiglia Kardashian-Jenner. Che ha sposato il filone vintage rispolverando l’archivio di Dolce & Gabbana per le nozze di Kourtney e Travis Barker. Dimostrando come il passato sia ancora fortemente di moda.