Talento nato e forgiato sulla strada, Antonio Gerardi – uno dei più apprezzati attori italiani – sarà per due settimane l’ospite d’onore del gruppo Fabilia, la catena alberghiera fondata da Mattia Bastoni che, proprio nella struttura di Milano Marittima, da lunedì prossimo, ha organizzato un workshop sulla recitazione dedicato ai giovani attori.
“Non sono un professore e non mi piace stare in cattedra – dice – mi sento solo un attore professionista che ama condividere la propria esperienza di lavoro e di vita. Ai ragazzi insegnerò prima di tutto a scoprire i propri talenti. L’attore deve avere doti di poliedricità e sentirsi a proprio agio di fronte ad ogni copione, ma deve anche fare i conti con la sua immagine e la sua biografia. Io, ad esempio, sono cresciuto gomito a gomito con i piccoli criminali di paese, ho assimilato i loro atteggiamenti, la loro mimica, il loro linguaggio. E ancora oggi, quando sul set devo interpretare il ruolo di un malavitoso, mi viene spontaneo ripensare a quegli anni e interpretare quei personaggi conosciuti di persona”.
Dotato di lineamenti rudi e spigolosi, una maschera perfetta per personaggi “contro”, Gerardi, al di là delle doti fonogeniche, impressiona soprattutto per quella postura da attore d’altri tempi. L’eterna sigaretta sulle labbra, i sospiri tra una battuta e l’altra, più a suo agio nel buio che nella luce, Gerardi è uno dei pochi attori italiani in grado d’interpretare, con la stessa credibilità, il criminale ed il commissario. E così diventa celebre nei panni del boss di “Romanzo Criminale” e di “Spaccanapoli”, ma anche come paladino della legge, interpretando l’agente di Polizia di “Crimini” o il pentito di “Paolo Borsellino” o Antonio Di Pietro in “1992”, la serie tv su Sky che ha narrato le vicende di Mani Pulite.
Gerardi – interprete di numerose pellicole di successo come “Basilicata coast to coast”, “Qualunquemente”, “Diaz” e “Io che amo solo te” – ha tratto ispirazione soprattutto dai quartieri della “sua” Potenza, dove i piccoli criminali interpretano ogni giorno il copione della vita. A Milano Marittima, da lunedì prossimo, proverà dunque a trasmettere tutta la sua esperienza: “Io adoro le accademie attorali anche se, come molti sanno, la mia principale scuola di recitazione è stata la strada. Crescere negli anni ’70 in Basilicata è stata un’esperienza forte che, ancora oggi, mi porto dentro. La strada ti segna, ti costringe a scegliere e anche io, molto presto, ho dovuto decidere da che parte stare. Al Nord ‘guardie e ladri’ è un gioco da bambini, in quella Potenza di quarant’anni fa, invece, era il quotidiano bivio della vita”.
Riavvolgendo il nastro della sua biografia, Antonio Gerardi ammette “che c’è mancato poco perché anch’io prendessi una cattiva strada”. A salvarlo è stata la famiglia che ha saputo comunque trasmettergli valori importanti.
E a dare prospettiva ad un progetto di vita coraggiosamente “diverso” ci ha pensato la radio, “la mia vera grande passione di gioventù. Debuttai giovanissimo come conduttore in un’emittente locale di Potenza”. Da lì Radionorba, RTL 102.5, Radio Kiss Kiss, etc…