Benvenuto Barletta Su DA URLO!
Siamo curiosi di conoscerti meglio, parlaci un po’ di te.
Ciao ragazzi, sono Luciano Barletta, mi piace dire che “faccio cose” e che faccio il DJ perché non so ballare. “Mettere i dischi” e far musica è da sempre una delle mie passioni più grandi. Sono nato a Campobasso, classe 1993, sono da sempre innamorato della musica dance. Ho iniziato a muovere i miei primi passi nel mondo della discoteca all’età di 17 anni, diventando negli anni DJ resident dei locali più importanti della mia regione, e successivamente suonando in diverse realtà importanti del clubbing italiano da Milano a Milano Marittima, da Bologna fino in Sicilia, in Campania, Abruzzo, Lazio e Molise, fino ad arrivare in Svizzera, condividendo la consolle con artisti nazionali ed internazionali come Marnik, Gabry Ponte, Cristian Marchi, The Cube Guys e tanti altri, ed aprendo live a rapper del calibro di Ghali, Sfera Ebbasta, Capoplaza, Gemitaiz, Guè Pequeno, Noyz Narcos, Drefgold, Tedua e molti ancora…
Le mie sonorità spaziano dall’house più ricercata ad un genere più dance, in base alla situazione alla quale si approccia; questo mi rende molto versatile. Sono attualmente all’attivo con numerose release. Tra le ultime uscite, il suo ultimo singolo “A Double In Dublin”, su Jackpot Records, il Remix ufficiale di “Blow It” (ovvero la storica HIT internazionale “Strump”) per il famoso DJ italiano Federico Scavo, supportato e suonato da Bob Sinclar, il Remix internazionale di “Loved Me Once” realizzato per DJ Antoine, il Remix di “Canta Canta” per Shorty (di Radio Deejay), su d-vision Records, la sua versione della nuova HIT estiva da milioni di visualizzazioni, “Tembeleke”, di Crazy Design ft. Liro Shaq, uscita recentemente su X- Energy Production.
Barletta parlarci della tua prima esperienza dal vivo come DJ? in che club e occasione è stata?
In realtà si tratta di un inizio totalmente inconsapevole, ho cominciato spontaneamente mettendo musica alle feste dei compleanni di 18 anni dei miei amici e nella mia villa in campagna. Da lì, un crescendo: sono approdato in una consolle di un prestigioso locale della mia zona d’origine, Campobasso, tramite un DJ-contest che, fortunatamente, vinsi. Da quel momento mi cominciarono a chiamare per alcune serate, i famosi Veglioni scolastici, fino a diventare resident del Red Passion, Alexander Club e Blue Note Disco Club. Ad oggi sono DJ resident del Vanilla Club, a Locarno, in Svizzera, in cui ho condiviso la consolle con dei “grandi”, come ad esempio Steve Aoki e Meduza.
Con che tipo di set-up preferisci esibirti?
Sicuramente “mi basta” una consolle Pioneer 2000, ma se ad oggi trovassi un set-up con dei cdj 3000 sarei sicuramente più contento!
Che progetti hai per il futuro?
Spero di ricominciare al più presto le mie serate, la mia residenza presso il Vanilla Club di Locarno, in Svizzera, e di tornare al contempo con le mie produzioni.
Quale sarà il brano che suonerai per aprire un tuo futuro set e perché?
Mi piace pensare che alla mia prima serata, dopo questo periodaccio, il primo disco possa essere “Opus” di Eric Prydz, un ever green della musica elettronica: parte “lento” e progressivamente nella sua build-up sale di ritmo, quindi di BPM, fino ad arrivare ad un’esplosione molto emozionale nel drop. Sarebbe un disco perfetto per rendere al meglio la “metafora” di questa ripartenza.
Lascia un messaggio per i nostri lettori.
Ciao a tutti ragazzi! Se avete voglia di supportarmi, vi invito ad ascoltare le mie produzioni su Spotify, i miei RadioShow su Mixcloud ed a seguirmi su Instagram, all’account @lucbarletta.
Un salutone!