“Tutto comincia da qui, una finestra sul (mio) mondo che racconta la genesi di un progetto discografico ispirato da una sensazione, l’inizio e la fine di un viaggio tormentato che ho deciso di condividere con voi”.
In sette minuti e 45 secondi il testamento artistico di Spiro, frammenti di una biografia che il rapper cervese affida ad un video caricato sulla sua pagina instagram (https://www.instagram.com/spirothepirate/) per lanciare “Forget” (volume 1. Il cuore), il primo album del cantautore più eretico ed eversivo della scena rap romagnola.
Filo conduttore dell’opera è il dolore che, da sempre, innerva la produzione di Spiro – all’anagrafe Simone Giannattasio – dieci tracce che vengono alla luce dopo un lacerante percorso artistico che parte da lontano per esorcizzare una paura: quella di non essere ricordato.
Da qui l’esigenza di creare qualcosa di eterno, un lascito da tramandare ai posteri “per colmare il vuoto e smarcarsi dal nulla che, ogni giorno, impietosamente ci assale”.
L’album – prodotto da Majorizm (Massimiliano Giorgetti) – include anche produzioni di Marco Scaia e dell’artista milanese Chakra (all’anagrafe Luca Ferraresi). Al suo interno tre brani già usciti (Cleopatra, Kintsugi ed Spdt) e sette pezzi inediti. In uno di questi (Senz’anima) c’è anche la voce di Bonnie, all’anagrafe Asia Bandini, mentre i Meglio di Enrico hanno dato il loro supporto strumentale al brano “Overdose”. Al progetto discografico hanno lavorato, per la parte grafica, anche Samuele Apperti e per il marketing Alessandro Cappelletti.
Nelle dieci tracce – in uscita l’11 marzo – c’è la firma inconfondibile di Spiro, tra speranza e abbandono, rivalsa e fallimento “una boccata d’aria fresca – spiega il rapper – ma anche il veleno che mi bevo ogni giorno”.