Abbiamo incontrato Daniele Ippolito, artista e cittadino del mondo, un personaggio piacevolmente in bilico tra musica e cinema. Con il suo talento mette in scena opere in qualche modo ispirate alla creatività degli anni ’80. Ciò che propene Daniele Ippolito è sempre sperimentale e sempre, piacevolmente, spiazzante. La sua musica è un mix di Ambient, Synthwave, New Age e Soundtrack… In una parola sola, decisamente originale.
Daniele Ippolito non è solo un artista. Lavora a Dublino per una grande azienda tecnologica… e prima ha girato il mondo come barman. “Prima di essere impiegato nel mondo tecnologico, ho lavorato per 10 anni su pedane di Hotel Bar in tre nazioni”, racconta. “Sono state situazioni lavorative che mi hanno permesso di vivere appieno la socialità e la vita stessa. Infatti la mia musica racconta questo, esperienze di vita vissuta e di amori, delusioni, sconfitte, successi, luoghi e tramonti”.
In questo momento, in che direzione artistica stai andando?
La mia direzione in questo momento è il cinema. Se dovessi fare una proiezione futura dei miei progetti, la musica ambient avrà un ruolo fondamentale della mia carriera. Più del “PoP” o della musica synthwave stessa. In un certo senso, credo di aver costruito un bel percorso sino ad oggi, arrivando al mio terzo album. So di essermi conquistato un piccolo pubblico di fedeli e supporter che sempre danno merito alle mie idee. Detto questo, è davvero difficile fare il punto sulla propria carriera e dirsi a quale punto di è. Sono valutazioni che preferisco lasciar fare ad altri. Posso solo dire per certo che mi sento all’inizio.
Dopo gli ottimi risultati del tuo album “Essencials”, a cosa stai lavorando?
Mi piace guardare sempre avanti con nuovi progetti e nuove idee. Dedicherò il mio tempo per sposare progetti cinematografici. E’ da sempre il mio desiderio e il mio volere. Sto lavorando ad un nuovo album per il 2023 e ulteriori altre idee si stanno accodando, il trampolino è stato già saltato… ora bisogna solo nuotare.
Cosa ti piace della musica che gira intorno oggi?
Viviamo in un’epoca in cui il “Perfezionismo” la fa da padrone. Se devo raccontare il bello di ciò quello che gira intorno oggi, posso almeno dire che suona bene. E’ l’unica cosa che mi sento di dire però.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Nell’ultimo anno l’album che più ho ascoltato è “Quantum Gate” dei Tangerine Dream, inoltre son felice del ritorno dei Tears For Fears. Dal passato sono ovviamente legato a ‘Violator’, “A Broken Frame” e “Construction Time Again” dei Depeche Mode, “Oxygene” di Jean Michel Jarre, “Scoundrel Days” degli A-ha, “It’s My Life” e “Spirit Of Eden” dei Talk Talk, “Junge Roemer” di Falco e molte decine di album di artisti diversi.
Come nascono le tue canzoni?
Solitamente inizio con lo sviluppo della parte melodica. L’arrangiamento e la ritmica vengono quasi sempre in secondo piano. E’ un processo graduale al completamento del progetto stesso. A volte scrivo brani in 2 ore, altre volte in 2 mesi. Ho sempre qualche motivo per scrivere musica. Fortunatamente l’ispirazione non mi manca, e credo che questo accada un po’ a tutti gli artisti, considerato il periodo storico pazzo che stiamo vivendo.
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Daniele Ippolito su Instagram
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