L’avevamo lasciata al palazzetto di Napoli con i pugni chiusi e le lacrime a rigarle il volto per l’emozione. Del resto per Nicoletta Martinini, allenatrice con Roberto Germani del Gymastic Romagna Team, la promozione in A1 non può essere soltanto una vittoria sportiva. Per lei, che ha preso per mano quei fantastici atleti quando erano poco più che bambini, il passaggio nella massima serie ha rappresentato la chiusura di un cerchio ed il coronamento di un sogno. Ecco perché, sotto la mascherina, quel giorno a Napoli Nicoletta piangeva.
“Quando, per la prima volta, ho visto in palestra quel gruppetto di ragazzini sorridenti – ricorda – non avrei mai immaginato che, dopo qualche anno, sarebbero andati in serie A. Erano tutti promettenti, il talento si vedeva, ma eravamo nella categoria allievi, per cui la strada era ancora molto lunga”.
Una strada percorsa nel segno rigoroso della programmazione al fianco di un tecnico (Claudio Pasquali) che lei stessa definisce “un mostro di bravura”, anche se – come tutti sanno all’Us Renato Serra – il contributo di Nicoletta, dentro e fuori la pedana, in questi anni è stato altrettanto fondamentale.
Per quegli atleti, che da adolescenti stanno diventando uomini, Nicoletta ha infatti sempre rappresentato qualcosa in più di una semplice allenatrice. Un po’ sorella maggiore, un po’ zia, molto psicologa, in questi dieci anni ha seguito h24 la crescita emotiva e caratteriale dei ragazzi, diventando giorno dopo giorno anche la loro più preziosa confidente.
Un’educatrice sensibile e di grandissima affidabilità capace di alternarsi, a seconda delle necessità, tra molteplici ruoli: a volte un riferimento saldo e maturo, altre volte una semplice spalla su cui piangere o sfogare ogni paturnia adolescenziale: “Pasquali, persona fantastica ma un po’ schiva, ha sempre avuto con i ragazzi un rapporto di rigorosa professionalità – spiega l’allenatrice riccionese – sul piano tecnico era un fuoriclasse, su quello empatico diciamo che preferiva delegare alla sottoscritta. Quando c’era una situazione emotivamente complicata, mi diceva ‘Nico, ci pensi te?’. E io partivo con un abbraccio o con un sorriso per cercare di capire o, a volte, semplicemente per ascoltare. Da quel momento con tutti i ragazzi è nato un rapporto quasi familiare che, negli anni, frequentandoci ogni giorno per più di tre ore in palestra, si è cementato sempre di più. Oggi, al di là delle implicazioni sportive, siamo soprattutto una grande famiglia”.
Responsabile dei giovanissimi del settore maschile della Us Renato Serra, Nicoletta affiancherà Germani in questa prima stagione di A1 occupandosi prevalentemente della preparazione atletica del team: “Roberto sarà il tecnico di riferimento – spiega – ed io collaborerò con lui a seconda delle esigenze. Personalmente, mi piace seguire in particolare la preparazione fisica dei ragazzi, intervenendo quando ad esempio serve un programma di rieducazione. La differenza rispetto alla scorsa stagione? Germani per l’A1 ha portato un nuovo metodo e dunque anche i carichi atletici, che sono sempre personalizzati, subiranno delle modifiche”.
Chiari gli obiettivi per la prossima stagione: “La speranza – dice – è quella di difendere la serie A1 e di stabilizzare il team su questi livelli. Però i ragazzi sono molto carichi e dunque, al di là dei risultati, vorremmo anche provare a fare bella figura. Secondo noi le potenzialità per stare in questa categoria ci sono tutte. Molto però dipenderà anche dalla condizione atletica di alcuni atleti che, reduci da diversi acciacchi, oggi sono ancora un po’ distanti dalla condizione migliore. Penso ad esempio a Gabriele ‘Nesk’ Tisselli, fino allo scorso anno nel giro della nazionale Junior, ma attualmente alle prese con i postumi di un fastidioso infortunio che speriamo si risolva al più presto”.
Ex ginnasta fino ai 13 anni e poi quotatissima specialista di danza acrobatica (ha partecipato allo spettacolo coreografico della cerimonia di apertura dei Mondiali di sci in Val Badia e ad uno spot internazionale per gli orologi Cartier), Nicoletta ha un piccolo rammarico: “Noi oggi rappresentiamo, sportivamente parlando, la massima espressione della città di Cesena che, come noto, non ha altre squadre in serie A. Ciò nonostante, questa città resta sempre ostaggio di una cultura un po’ calcio-centrica che porta a considerare le altre discipline come ‘sport minori’. L’auspicio, dal prossimo febbraio quando inizierà il campionato, è quello di riuscire ad avere sempre maggiore visibilità e, se le condizioni lo consentiranno, di poter anche ospitare nella nostra palestra una cornice di pubblico adeguata al palcoscenico dell’A1”.
Insomma, tante speranze per il 2021 e un augurio molto sentito a tutti i ragazzi: “Io più di tutti – conclude Nicoletta – so quanti sacrifici hanno fatto in questi anni per arrivare a certi livelli. Mentre i loro coetanei uscivano e si concedevano svaghi, i nostri atleti, nel freddo dell’inverno o nel caldo torrido dell’estate, trascorrevano intere giornate agli attrezzi per migliorare un dettaglio o perfezionare un esercizio. Ecco perché il mio augurio è che tutti loro, a partire dalla prossima stagione, ricevano in cambio le soddisfazioni che meritano e vedano finalmente ripagati tutti i sacrifici compiuti in questi anni”.