Non ci saranno le vele al terzo del porto canale di Cesenatico con la guglia rosata di San Giacomo e l’antico squero, ma anche il porto di Bellaria-Igea Marina, dopo un elegante restyling, sta diventando uno degli scorci più suggestivi della riviera romagnola.
Per la prima volta nella storia del paese, infatti, lungo l’asta del canale stanno sorgendo i primi dehors gastronomici, quelli che nella vicina Cesenatico sono ormai da anni un coreografico complemento d’arredo.
A scommettere su questo nuovo format dell’accogienza sono stati Enrico e Nicola, nuovi proprietari del ristorante Bell’Aria di via Alfonso Pinzon. La strada che costeggia il porto, da qualche settimana, è diventata a senso unico, un provvedimento che ha decongestionato il traffico e dimezzato l’inquinamento acustico. Un contesto ideale, insomma, per proporre finalmente una nuova simbiosi tra cucina e ambiente: “Il porto canale di Bellaria – spiegano Enrico e Nicola – con i suoi arredi puliti e i suoi ampi spazi è una location di grandissime potenzialità ricettive. L’area si presta ad un’accoglienza di alto livello, per questo abbiamo deciso di investire sui dehors aggiungendo 80 posti al nostro ristorante ed offrendo alla clientela un’esperienza multi-sensoriale che, oltre al gusto, contemplasse anche la vista del canale, gli odori del mare ed i suoni dei pescherecci che rientrano in porto”.
Già altri locali in via Pinzon avevano sperimentato, negli anni scorsi, la formula dei dehors “e vorremmo che tanti altri lo facessero – spiegano i due imprenditori – perché noi non vogliamo promuovere solo il nostro locale, ma provare ad affermare un nuovo modello di fruizione degli spazi della città. Questa è una sfida che non si vince da soli. Abbiamo bisogno di fare rete e di ragionare come un ‘prodotto unico’. Solo così, nell’interesse di tutti gli operatori turistici e commerciali di Bellaria, potremo rilanciare davvero l’immagine di questa località”.
Del resto, oggi come ieri, il porto di Bellaria è uno dei luoghi più indentitati della storia della località. Già dalla fine dell’ottocento, sulla sinistra della foce dell’Uso, si estendeva una borgata di case, poco più che capanne, abitate da pescatori, che ricoveravano le loro barche nel fiume, precariamente adattato a rifugio portuale. Si trattava di lance, battane, e paranze, piccole imbarcazioni a vela e a remi, utilizzate per la pesca “terriera”, cioè vicina alla costa: “Nei nostri dehors – concludono Nicola ed Enrico – si potrà cenare, ma anche fare un semplice aperi-cena al tramonto con fish-tapas e finger food a base di frutti di mare. Inoltre, già da sabato prossimo, inizieremo ad organizzare diversi eventi, privilegiando la grande musica dal vivo. L’idea è quella di diventare un punto di riferimento per tutte le manifestazioni estive di Bellaria, un luogo conviviale e suggestivo dove poter sorseggiare un calice di vino frizzante mentre il sole tramonta sul borgo”.